Battling the Unbelief of Envy/it
From Gospel Translations
Salmo 37: 1-7
Non tormentarti per i malvagi;
Non invidiare coloro che fanno il male.
Essi avvizziranno presto
Così come l’erba che appassisce.
Abbi fede nel Signore e fa’ il bene,
Abita la terra e ama la verità.
Fa’ del Signore la tua gioia
Ed Egli esaudirà i desideri del tuo cuore.
Dedicati al Signore
Abbi fede in Lui ed Egli agirà.
Egli farà apparire la tua virtù come la luce del mattino
E il tuo diritto come il mezzogiorno.
Sta’ in silenzio dinanzi al Signore e aspettaLo pazientemente
Non tormentarti per chi ha successo,
O per colui che utilizza gli strumenti del male.
(Il brano che segue è una trascrizione audio)
Definizione di invidia
L’invidia è una delle barriere che ci impedisce di preoccuparci per gli altri. Stasera ci occuperemo di come combattere la miscredenza dell’invidia. Diamo una definizione del termine. Mentre analizzavo l’invidia questo pomeriggio e ne cercavo il significato sul vocabolario, due sono le cose che sono emerse:
- L’invidia ha in sé un elemento di desiderio: qualcuno ha ricevuto dei vantaggi o benefici dalla vita e vogliamo che lo stesso accada a noi. Questo non rende necessariamente invidiosi, perché questo tipo di desiderio è conveniente quando ci spinge a imitare persone virtuose.
- L’altro elemento, che rende l’invidia un sentimento negativo, è che il desiderio si mescola al rancore che le cose vadano bene per gli altri e non per noi.
In breve, l’invidia è un misto di desiderio per qualcosa e risentimento perché qualcun altro ne gode i benefici. Le cose vanno bene per gli altri ma non per noi, il che spesso ci tormenta. Perché le cose vanno bene per quella persona e non per noi?
Occasioni per la proliferazione dell’invidia
Un’altra cosa che ho fatto nel pomeriggio è cercare di rendere l’argomento più consistente. Ho cercato di trarrre esempi d’invidia dalla mia vita, dall’immaginazione e dalla vita di altre persone.
Quali sono alcuni esempi di invidia? Cercate di immaginare voi stessi in queste circostanze:
Ho pensato a Dukakis (avversario di Bush nelle elezioni del 1988) e Bush, ritenendo che la loro esperienza potesse essere causa d’invidia. Se un uomo dedica un anno della propria vita, molto denaro e impegno per riuscire a diventare presidente, ma finisce per perdere, anche ritenendo di essere un candidato migliore, di avere una politica più efficace e un alleato migliore, ritengo che sia ben possibile che egli perda il sonno e sia arrabbiato perché le cose non sono andate nel modo in cui aveva sperato. Potrebbe pensare di aver semplicemente sprecato tempo ed energia per niente.
Oppure supponiamo che un nostro amico di lunga data si sposi e noi no. Noi potremmo provare rancore che ciò sia accaduto al nostro amico ma non a noi.
Oppure, ipotizziamo che nostro figlio soffra di una malattia cronica, mentre nelle famiglie di nostra conoscenza tutti godano buona salute. Potremmo iniziare a pensare: mio figlio è sempre malato, mio figlio si ammala spessissimo e ha enormi problemi, mentre nelle altre famiglie, che non sono migliori della nostra, tutti sono sani.
Oppure supponiamo che nella squadra della scuola noi facciamo parte delle riserve. Quello che facciamo è semplicemente scaldare la panchina, mentre i ragazzi della prima quadra, anche se sono dei saccenti, hanno la possibilità di giocare sempre.
O ancora, che un nostro conoscente giochi alla lotteria e, nonostante sia un mascalzone, vinca un milione di euro. Noi potremmo pensare di meritare quel denaro più di lui.
Ipotizziamo di essere dei pastori e che mentre le altre chiese crescono, la nostra si attesta tra crescita zero e una crescita minima. Potremmo ritenere che le cose non dovrebbero andare in questo modo.
O ancora, noi possiamo ritenere che gli altri siano più attraenti e alla moda di noi. Dio ci ha creati così, ma è davvero facile provare invidia vedendo altre persone che sembrano più belle di noi.
Proibizione e ammonimenti contro l’invidia
Le occasioni d’invidia sono molte; è un pericolo costante alla nostra gioia e all’interessamento per gli altri. Quello che mi propongo è dare uno sguardo a quei testi in cui l’invidia è proibita nelle Scritture, considerare le conseguenze di lasciarsi andare a questo sentimento e parlare dei modi di combatterlo. Considerando il nostro poco tempo non mi soffermerò molto sui primi due punti.
Do per scontato che voi concordiate con me che la Bibbia dice: “Non invidiare”. Cominciamo con ciò. Ho trovato quattro testi: Salmo 37:1, Proverbi 23:17, Galati 5:26 e prima lettera di Pietro 2:1. Tutti questi testi recitano: “Non invidiare”. Quindi provare invidia non è un precetto biblico; lasciarsi andare all’invidia è contro la volontà di Dio.
Ora possiamo soffermarci sugli ammonimenti. Diamo uno sguardo al passo di Galati 5:21 che tratta delle opere della carne e dei frutti dello Spirito: una delle opere della carne è l’invidia.
Galati 5:19: “Ora le opere della carne sono ben conosciute: licenziosità, impurità, lussuria, idolatria, stregoneria, inimicizia, conflitto, gelosia” (io, però, ritengo che la gelosia sia una sottocategoria dell’invidia).
Lo scorso agosto mi sono chiesto se fare un sermone sulla gelosia, ma poi sono giunto alla conclusione che la gelosia è una specie di invidia. Intendo dire che la gelosia è una tipologia d’invidia rivolta ad altre persone quando queste ricevono affetto che noi vorremmo avere. Si è gelosi quando una persona riceve affetto che riteniamo dovrebbe essere rivolto a noi.
Questo sentimento può essere anche positivo: Dio è geloso dell’amore che dovrebbe essere rivolto a lui; un marito o moglie sono gelosi, a ragione, di una relazione tra il proprio partner e un’altra persona. C’è, però, anche una gelosia negativa; ma non mi soffermerò su questo punto perché ritengo che tutto ciò che dirò a proposito dell’invidia valga anche per la gelosia, in quanto sottocategoria dell’invida.
“Collera, egoismo, discordia, fazioni, invidia”, eccola menzionata all’inizio del versetto 21, “ubriachezza, orge e cose del genere. Vi metto in guardia, come ho già fatto, che chi si lascia andare a queste cose non erediterà il regno di Dio”.
Ecco l’avvertimento. Questa è una questione davvero seria. Tutto quello di cui sto parlando in questo sermone è una questione seria. In altre parole se si da spazio alla miscredenza dell’invidia, essa potrebbe impadronirsi tanto della nostra vita da causare un naufragio religioso e infine la perdizione per noi stessi.
Sconfiggiamo l’invidia come Davide
Ora che sappiamo cos’è l’invidia, che la Bibbia la condanna e quali sono le conseguenze del lasciarsi andare a essa, è il momento di parlare di come combatterla. Questo è il problema più grande e cominceremo con il Salmo 37.
Questo è un Salmo importante perché inizia con il punto centrale della questione: “Non invidiare”. Inoltre ci sono sei validi motivi per non essere invidiosi elencati nei primi 11 versetti. Il mio scopo è portare esempi di come combattere la battaglia della fede nella devozione di ognuno di noi.
Quando al mattino ci rendiamo conto di un sentimento di invidia verso un collega di lavoro, un membro della famiglia o qualcun altro e diciamo “Questo non dovrebbe accadere. Cosa posso fare per rimediare?”. Ecco ciò che dobbiamo fare: prendere la Bibbia, inginocchiarci e iniziare a leggere. Dobbiamo cercare quelle promesse della Bibbia che mettono in cattiva luce l’invidia; ma per ottenere ciò bisogna che ci rendiamo conto che, prima di tutto, l’invidia è una forma di miscredenza.
Leggiamo il Salmo 37:
“Non tormentarti per i malvagi; non invidiare coloro che fanno il male”.
Ecco, il punto centrale: non invidiare coloro che agiscono male e non tormentarti per loro.
“Essi avvizziranno presto così come l’erba che appassisce”.
Penso che il versetto 3 ci dica quello che, invece, dovremmo fare. Cioè l’esatto opposto di invidiare:
“Abbi fede nel Signore e fa’ il bene”.
Il periodo seguente potrebbe essere inteso come un ordine o una promessa. Io ritengo che sia entrambe. La versione standard rivisitata della Bibbia recita:
“In questo modo abiterai la terra e godrai la sicurezza”.
Potrebbe significare “godrai la sicurezza”, ma, letteralmente, il significato è “nutriti della fedeltà”. In entrambi i casi significa fedeltà di Dio, quindi l’idea di sicurezza è buona e giusta.
“Fa’ del Signore la tua gioia ed Egli esaudirà i desideri del tuo cuore”. “Dedicati al Signore abbi fede in Lui”.
È bene dare rilievo a quei sentimenti positivi che devono rimpiazzare l’invidia: “Fede” (versetto 3), “Gioia” (versetto 4), “Dedicazione” (versetto 5), e “fede” di nuovo nella seconda metà del versetto 5. Quindi la ragione della mia scelta del Salmo 37 è che ci insegna che l’invidia è miscredenza o che ha le sue radici nella miscredenza; inoltre come si nota l’opposto dell’invidia è la fede, o fiducia o la gioia in Dio, o il riporre il nostro fardello nel Signore.
Spero sia chiaro che nel momento in cui si manifesta l’invidia, quando iniziamo a guardare qualcuno e proviamo rabbia perché egli ha ciò che a noi manca, e cominciamo a perdere la nostra pace e contentezza in Dio a causa dell’invidia, tutto si risolve nella fede. Questo è il punto fondamentale fino a questo momento.
Sei motivi forniti dal Salmo 37 per cui credere è meglio
Un altro motivo della grandezza del Salmo 37 è che ci propone molti motivi per cui dobbiamo essere credenti. Questo Salmo ci spiega per quale motivo dobbiamo essere del tutto tranquilli e fiduciosi che Dio è qui per noi; ci spiega che Egli agisce in un modo che, anche se le cose sembrarono andare meglio per gli altri, infatti esse andranno alla grande per noi. Diamo uno sguardo a queste ragioni; in questo capitolo ne ho elencate sei che ci indicano come fare a non cadere nella morsa della miscredenza dell’invidia:
1) Versetto 2: “Essi avvizziranno presto così come l’erba che appassisce”. Quindi se stiamo iniziando provare invidia per una persona che fa il male, come ad esempio per mascalzone che ha appena vinto un milione di euro, Dio di dice: “Aspetta un attimo, tu non vorresti essere al suo posto. Egli appassirà come l’erba, mentre coloro che fanno la volontà di Dio vivranno per sempre” (Giovanni 2:15). Questo è il primo argomento. È ripetuto nel versetto 9: “Chi fa il male sarà tolto di mezzo, mentre chi spera nel Signore possederà la terra” e 10: “Ancora un poco e per i malvagi sarà finita”. Dunque il primo motivo per cui non bisogna lasciare che l’invidia prenda il sopravvento quando la proviamo verso un non credente o qualcuno che non è nel giusto è pensare “Aspetta. Dio ha detto che queste persone appassiranno come fiori, molto in fretta. Esse spariranno e di chi saranno i loro averi?”.
2) Versetto 3: “In questo modo abiterai la terra e godrai coltiverai la sicurezza” o “ti nutrirai (o pascolare) della verità”. In altre parole, questo è il premio che si riceve per aver creduto in Dio. Credi in Dio e fai il bene e pascolerai nella terra verde. Il tuo desiderio si avvererà e porterà ad altri desideri.
3) Versetto 4: “Fa’ del Signore la tua gioia” (cioè “Abbi fede nel Signore”), “ed Egli esaudirà i desideri del tuo cuore”. Questa è una promessa straordinaria, perché l’invidia generalmente scaturisce dal non avere ciò che si desidera di più. Quando vediamo che qualcuno ha qualcosa che noi desideriamo, ci accorgiamo che tale desiderio è inadempito in questa vita. Dunque il modo migliore per combattere l’invidia è andare a leggere questa promessa e dire: “Signore, tu hai fatto un patto con me nel versetto 4. Tu dici che se io metto la mia felicità nelle tua mani, tu mi concederai il desiderio del mio cuore. Quindi d’ora in poi farò di Te la mia gioia”. Questo è un passo cruciale: avere abbastanza fede in Dio da fare affidamento in ciò che Egli è per noi. Potrebbe anche avere un profondo effetto sui desideri che ci eravamo posti per trovare la felicità. Ma tutti i desideri che abbaiamo, alla fine, verranno esauditi. Questo è il punto centrale di tutte quelle promesse che si trovano nella lettera ai Romani 8:23 (“Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?”) o nella prima lettera ai Corinzi 3:21-23 (“Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”). La Bibbia fa promesse straordinarie per quelle persone la cui gioia sta in Dio e non nelle cose materiali.
4) Versetti 5 e 6: “Abbi fede nel Signore e fa’ il bene, abita la tua terra e ama la verità. Fa’ del Signore la tua gioia ed Egli esaudirà i desideri del tuo cuore”. Ricordo come alcuni anni addietro quando Steve e Susanna Roy vivevano di fronte a noi a Elliott Avenue, Steve aveva appena lasciato il suo lavoro a InterVarsity (un’associazione cristiana). Steve non aveva una posizione e tutti eravamo in dubbio se sarebbe stato assunto a Betlemme. Steve faceva l’imbianchino nei fine settimana, ma per lui, teologo fino al midollo, questo non era il futuro. Un giorno mentre camminavamo per la strada egli disse: “Ci serve davvero un incoraggiamento”. Il ricordo di quell’incontro è ancora vivido in me; io risposi: “Ecco la promessa per te, Isaia 64:4 “Non si è visto un Dio come Te che abbia fatto tanto per chi confida in Lui””. Steve e Susan mi dissero spesso negli anni a seguire che anch’essi ricordavano quell’incontro. “Dio agisce per coloro che Lo attendono”. Ecco la parola. E il termine ‘agire’ (in ebraico) è nel versetto 5 “Egli agirà per te. Egli ti renderà giustizia”. Il termine ‘giustizia’ è prezioso allo stesso modo, perché una delle cause dell’invidia spesso è il sentimento che le cose non vanno come dovrebbero. Noi stiamo vivendo un momento difficile, mentre ad altre persone le cose vanno alla grande, pur non meritandolo. Quello che chiediamo è giustizia, che è ciò che viene promesso in questo passo. La giustizia verrà.
5) Versetti 9 e 11: “I peccatori saranno eliminati, ma coloro che confidano nel Signore possiederanno la terra” e “i miti possiederanno la terra”. Bisogna che facciamo attenzione quando diciamo: “Aspetta un attimo, io non sono ebreo e non mi aspetto di ereditare la Palestina”. Tutte le promesse fatte agli ebrei nel Vecchio Testamento saranno mantenute per noi tutti. Nel Nuovo Testamento c’è una promessa migliore che utilizza pressappoco le medesime parole nelle Beatitudini, precisamente: “Beati i miti perché erediteranno la terra”. Dunque non ci spetta la Palestina, ma la terra. Infatti nella lettera ai Romani 4:13 i credenti come Abramo sono definiti eredi del mondo. Nella lettera ai Corinzi 6 che a noi spetterà giudicare gli angeli. Ai discepoli Dio disse che essi si sarebbero seduti sui troni per giudicare le 12 tribù d’Israele. Ma a noi, che non siamo né discepoli né apostoli, spetterà giudicare gli angeli. La Bibbia è ricca di straordinarie promesse che possono rimuovere il sentimento di risentimento che cova sotto l’invidia.
6) Versetto 11 “i miti possiederanno la terra e godranno una grande prosperità”. Quest’ultimo termine è tradotto qui come “prosperità”, che probabilmente non richiama lo stesso concetto nostri giorni. In ebraico, però, esso si riferisce al benessere che è proprio dei credenti.
Ecco un piccolo esempio di come combattere la battaglia della fede al mattino se l’invidia cresce nel nostro cuore: dobbiamo prendere un testo come questo che dice “non invidiare” a cui noi rispondiamo “Signore, per evitare questo sentimento d’invidia ho bisogno di motivazioni forti per cui dovrei confidare in Te. Dammene alcune”. E quindi procediamo a leggere passo dopo passo e a pregare: “Signore apri i miei occhi alle meraviglie di queste Tue promesse, e concedimi attraverso il tuo Spirito di goderne, confidare in esse e credere in esse, vivere e agire secondo esse oggi, ti prego”. Proseguiamo nella lettura del versetto successivo e lo elaboriamo finché il nostro incontro con Dio sia completo e il terribile sentimento di invidia ci abbia abbandonato.
Ulteriori difese contro la miscredenza
Concentriamoci ora su altri testi che ci possano aiutare nella nostra battaglia contro l’invidia.
I Proverbi 23:17 “Il tuo cuore non invidi i peccatori, ma resti sempre nel timore del Signore”. Ecco questa grande promessa: “Di certo questo è una prospettiva e la tua speranza non sarà delusa”. Supponiamo che ci sia una persona che osserva un peccatore e si rende conto che egli prospera. Questa persona potrebbe ritenere che la sua speranza non prospererà, sebbene questa persona viva secondo le regole di Dio le cose non vanno bene così come per il peccatore. Nella Bibbia c’è consapevolezza di questa problematica, e i Salmi 37 e 73 sono stati appunto scritti per dare risposte a questa problematica.
A volte gli aneddoti aiutano più dei testi, specialmente quelli della Bibbia, poiché hanno un modo di arrivare dove testi espositivi non riescono. Ecco un aneddoto che ho spesso utilizzato per combattere la tentazione dell’invidia. È la storia del ragazzo con 5 pani d’orzo e 2 pesci, così com’è presentata in Giovanni 6.
In Giovanni 6 Gesù ha compassione della folla e dice ai discepoli: “Date loro da mangiare”; ma essi rispondono: “Mandiamoli alle loro case. Ci servono 200 denari di pane per sfamare queste persone ed è troppo tardi”. Ed Egli dice: “Ebbene, voi cosa avete?”. E i discepoli rispondono: “Questo ragazzino ha 5 pani d’orzo e 2 pesci. Ma che cos’è questo poco per così tanta gente?”. A questo punto possiamo immaginare questo ragazzino guardarsi intorno e pensare: “È vero, è tutto ciò che possiedo, ma non fatemi pesare la cosa”. Ed è proprio questo che noi tutti siamo, ragazzini con 5 pani d’orzo e 2 pesci, aspetto, denaro, o qualsiasi cosa in cui ci sentiamo in difetto. Ci guardiamo intorno e vediamo tutte queste persone ricche e belle a cui tutto va per il verso giusto e tutto ciò che noi possediamo sono 5 pani d’orzo e 2 pesci in un situazione che richiede pane per 200 denari. E Gesù dice al ragazzino: “Dalli a me”, li prende e prega e sfama 5000 uomini e donne e bambini. Io leggo questo passo: “Beh, forse c’è speranza per i miei 5 pani d’orzo e 2 pesci”. E quanti cestini furono lasciati? Dodici. Perché? Per i 12 apostoli che non avevano creduto che ci sarebbe stato abbastanza cibo per tutti. Ecco perché: per dimostrare che quando non si dona ciò di cui si crede non possedere abbastanza si riceve molto si più di quando si pensava di avere all’inizio. Questa è un aneddoto che sconfiggerà l’invidia ogni volta.
Se si comincia a pensa che i nostri doni sono troppo piccoli, che non si vive secondo le necessità del momento, Gesù vive secondo le necessità del momento. Egli può prendere il più piccolo di noi e moltiplicarlo. Io ho una piccola placca sulla porta di casa che Virginia Maderis mi diede circa 15 anni fa che recita: “Il mondo non ha ancora assistito a cosa possa fare un uomo totalmente consacrato in Dio. Per il potere di Dio io sarò quell’uomo” (D. L. Moody).
“Amare significa non fare comparazioni”
Un ultimo esempio: andiamo al passo Giovanni 21. Tutti noi conosciamo questa storia, ma dubito che qualcuno ci abbia pensato a riguardo dell’invidia, e neanche io finché non lo lessi in un libro qualche tempo fa. Questa non è una mia idea originale, ma mi piace molto e voglio dividerla con tutti voi. Pietro è stato reintegrato da Gesù per il suo rinnegamento, avendo affermato per tre volte di amare il Signore. Nel versetto 18 Gesù dice a Pietro: “In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio”. In altre parole egli diventerà un martire. E dopo di ciò dice a Pietro: “Seguimi”.
Pietro si gira e vede che li seguiva il discepolo che Gesù amava, cioè Giovanni che si era avvicinato a Gesù durante la cena e aveva detto: “Signore che ti tradirà?”. Quando Pietro vede quest’uomo dice a Gesù: “Signore cosa ne sarà di costui?”. Cosa sta accadendo ora? Perché Pietro dice ciò? Pietro dice: “Mi hai appena detto che sarò ucciso; cosa ne sarà di Giovanni? Sarà anche lui ucciso?”. Possiamo percepire, sotto la superficie, un sentimento d’invidia nel cuore di Pietro. “Se non sarà così non è giusto”. Come reagisce Gesù a tutto ciò? “Gesù gli rispose: "Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi”. Cosa significa quello che Gesù dice? Io credo che dica che è pericoloso comparare circostanze diverse e doni. Ricordo quando, nel dormitorio del Wheaton College, Martin Noel, che a quel tempo era mio compagno, aveva un piccolo foglio davanti alla porta della sua stanza su cui c’era scritto: “Amare è significa non fare comparazioni”. Ecco una buona notizia, ed è vero. Gesù in questo passo dice: “Non fare comparazioni tra la tua situazione e quella di quest’altro discepolo. Ciò che ho in serbo per lui, ho in serbo per lui. Questo è ciò che ho in serbo per te: me stesso. Non ti basta forse?”.
Questa è la soluzione all’invidia, così come è soluzione per la lussuria, di cui abbiamo già parlato questa mattina. E la soluzione è Gesù. “Seguimi. Se sei dietro di me, se mi hai, perché ti preoccupi per lui?”. Questa è la risposta: “Noi abbiamo bisogno di Gesù”. Dobbiamo capire quale grande privilegio sia il solo conoscere Gesù. Gesù ha detto in un altro passo: “Non gioire di ciò, che i demoni siano in tuo potere. Gioisci che il tuo nome sia scritto nel Cielo”. È un privilegio tanto grande essere discepoli di Gesù che ciò che sarà degli altri discepoli non ha importanza; questo è il motivo per cui l’invidia si allontana da noi.